Gli Obiettivi
Un sistema organizzato di porti è dunque il futuro possibile del nostro turismo nautico, e i cambiamenti in atto offrono altri spunti come la vita all’aria aperta e nella natura e la facilità di garantire la sicurezza per sé e i propri familiari.
Ma per rimanere in linea con il mercato, per attrarre imbarcazioni che in un anno spendono mediamente dal 6 all’8 % del loro cospicuo valore, sono necessari interventi – a volte anche leggeri – volti a rivedere vecchi piani d’ormeggio, a rinforzare le difese foranee, a realizzare banchine, piazzali e cantieri nautici in grado di assicurare la tecnologia più avanzata e la presenza di mano d’opera specializzata, soprattutto ad organizzare servizi di prima qualità e di facile reperibilità.
Gli obiettivi sono tanti e diversi: porti di nuova costruzione e porti da trasformare o semplicemente da adeguare (in passato adibiti all’industria o al commercio e che oggi, abbandonati o quasi, possono essere riclassificati al turismo), porti da attrezzare e porti da integrare nel territorio (il cui waterfront è ancora da realizzare o da ristrutturare), servizi da organizzare e da gestire, circuiti turistici da attivare e soprattutto formazione per tanti mestieri e per tutte le età.
Siamo stati la patria delle “Repubbliche Marinare” ma il know how specifico della marineria, quello per il quale tanti nostri borghi si sono distinti per secoli, si sta irrimediabilmente perdendo.
E’ un futuro a portata di mano, realizzabile in Partenariato Pubblico Privato, programmato dal Pubblico con l’aiuto del Privato, attuato dal Privato sotto l’attenta programmazione del Pubblico.